Call for papers “Culture in transito, transiti tra culture. ‘Ibridazioni identitarie’ degli italiani nel Mediterraneo del Sud (XVIII-XXI secolo)”
28 e 29 novembre 2025 nella sede della Fondazione Valenzi, scadenza 8 maggio
interrogarsi sul passato e leggere le sfide del presente attraverso una lente di conoscenza e di scambio trans, multi e interdisciplinare
“Culture in transito, transiti tra culture. ‘Ibridazioni identitarie’ degli italiani nel Mediterraneo del Sud (XVIII-XXI secolo)”, questo il titolo del convegno organizzato dal Gruppo di ricerca GRITUM della Fondazione Valenzi per novembre di questo anno.
Sarà possibile inviare le proposte all’indirizzo email gritum@fondazionevalenzi.it entro giovedì 8 maggio 2025.
Modalità di partecipazione:
• Saranno accolti favorevolmente interventi di dottorandi/e, dottori/esse di ricerca, ricercatori/trici, docenti universitari. Gli abstract, da inviare in italiano o francese, non dovranno eccedere i 1000 caratteri (spazi inclusi) e dovranno essere accompagnati da un breve curriculum vitae (max 300 caratteri spazi inclusi).
• Le proposte devono essere inviate entro e non oltre l’8 maggio 2025 all’indirizzo di posta elettronica gritum@fondazionevalenzi.it Il comitato scientifico del convegno darà notizia delle selezioni entro il 29 maggio 2025.
• Il convegno si terrà nelle giornate di 28 e 29 novembre 2025. Ulteriori scadenze saranno fornite per la pubblicazione dei contributi in un volume collettaneo.
• A seconda dei finanziamenti ricevuti e del numero di adesioni, ai partecipanti sarà consentito un rimborso, parziale o totale, limitatamente alle spese di viaggio, a partire dai relatori non strutturati.
Temi principali:
• Movimenti migratori e transizioni identitarie nei secoli XVIII-XXI.
• Dinamiche politiche e sociali legate alla coesistenza di ‘gruppi umani’ differenti.
• Dimensione coloniale e post-coloniale nell’evoluzione identitaria degli italiani nel Mediterraneo.
• Ibridazioni linguistiche e culturali tra Italia e le sponde non europee del Mediterraneo.
• Arte, letteratura, musica e gastronomia come espressioni di ibridazione culturale.
Metodologia e approccio:
Il convegno è aperto a prospettive trans, multi e interdisciplinare che coinvolgano storici, sociologi, linguisti, storici dell’arte, storici delle religioni, antropologi, studiosi della letteratura e esperti di studi culturali. Ulteriori approcci saranno presi in considerazione, se pertinenti con gli obiettivi del convegno.
Attraverso tavole rotonde e sessioni di discussione si intende stimolare un dialogo approfondito tra i partecipanti, favorendo un’analisi critica dei temi proposti e l’elaborazione di nuove prospettive di ricerca.
Gli esiti saranno raccolti in una pubblicazione collettanea.
Il Mediterraneo del Sud è da sempre un crocevia di popoli, culture e civiltà. Nonostante le tendenze da parte europea di percepirsi e presentarsi da esso separati e distinti, nei territori che si affacciano sul Mediterraneo ‘non europeo’ le identità si sono modificate e trasformate attraverso secoli di contatti, scambi e conflitti, confermando come le ibridazioni non siano l’eccezione rispetto a una presunta purezza, ma al contrario che i mescolamenti, più o meno impliciti, rappresentino l’ordinario sviluppo dei processi storici e dei fenomeni socioculturali.
A partire dal XVIII secolo i movimenti di persone, idee e merci si sono progressivamente intensificati. Il Mediterraneo meridionale è stato protagonista di un processo continuo di contaminazioni culturali al quale gli italiani, in particolare quelli delle regioni meridionali, hanno contribuito con un flusso migratorio consistente e vario, permeando contesti e identità locali preesistenti e essendo da queste permeati, in una relazione osmotica di reciprocità.
Negli ultimi decenni l’ossessione per le frontiere tra Paesi e ‘culture’ ha assunto sempre maggiore centralità. Eppure le stesse frontiere sono percepite sempre più labili grazie ai (o a causa dei) processi migratori, i quali sembrano sfidare e ridefinire i contorni delle identità nazionali e regionali, richiamando politiche statali tese al rafforzamento dei confini secondo statuti arbitrari di legittimazione della mobilità umana.
Per queste e altre ragioni, riflettere sulle ibridazioni culturali e sull’evoluzione identitaria degli italiani nel Mediterraneo costituisce esercizio fondamentale per interrogarsi sul passato e per leggere le sfide del presente attraverso una lente di conoscenza e di scambio trans, multi e interdisciplinare.
Durante il 2024 la Fondazione Valenzi ha promosso una serie di incontri sulle collettività italiane stanziate nel bacino mediterraneo meridionale coinvolgendo autorevoli studiosi e studiose di diverso ambito disciplinare. Nell’ultimo incontro, tenutosi il 13 dicembre 2024, i partecipanti hanno convenuto sulla opportunità di proporre nuove occasioni di riflessione.
Obiettivo del convegno è esplorare le complesse dinamiche di transito culturale e di ibridazione identitaria degli italiani nel contesto del Mediterraneo del Sud in relazione alle popolazioni di quei territori, in riferimento all’arco temporale compreso tra i secoli XVIII e XXI, mirando a decostruire i rischi essenzializzanti di categorie quali ‘identità’, ‘culture’ e perfino – ambiguamente! – ‘ibridazioni’.
Tale obiettivo può essere declinato rispetto alle seguenti azioni specifiche:
· Analizzare la formazione delle identità ibride
Esaminare in quali modi le ‘culture’ del Mediterraneo del Sud hanno influenzato l’identità degli italiani e come gli italiani stessi hanno a loro volta influito sulle forme culturali dei territori di approdo. I modi in cui si sono evolute le percezioni di sé degli italiani nel contesto della contaminazione culturale, dalle prime esperienze coloniali alle attualità migratorie.
· Indagare le dinamiche di migrazione e scambio
Studiare i flussi migratori, i movimenti di popolazioni e le interazioni tra le diverse aree del Mediterraneo, evidenziando le esperienze di inserimento e adattamento delle collettività italiane, specialmente quelle del Sud Italia.
· Esaminare le trasformazioni linguistiche e culturali
Analizzare l’impatto delle lingue e sulle lingue, delle differenti ‘tradizioni’ mediterranee sulle pratiche quotidiane e sull’evoluzione culturale delle popolazioni italiane. Osservare come le lingue locali, i dialetti, ma anche le forme artistiche, culinarie e religiose, hanno subìto e proposto mutamenti grazie a contatti reciproci.
· Riflettere sulle implicazioni politiche e sociali
Approfondire il modo in cui le dinamiche di potere, sia coloniali che post-coloniali, hanno modellato le identità ibride e interagito con i processi di modernizzazione e globalizzazione; il modo in cui le tensioni politiche e sociali influenzano oggi la percezione dell’identità italiana nel Mediterraneo.
Il Comitato Scientifico: Carmelo Russo, Salvatore Speziale, Lucia Valenzi
Il Comitato Organizzatore: Federica Della Monica, Rosanna Mesce, Mattia Perna