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Sabato 28 ottobre dalle 10 e 30 nella sede della Fondazione Valenzi al Maschio Angioino

“Dalle città invisibili alle città post Covid: un percorso di riflessione”

nell’ambito del centenario di Italo Calvino si ragiona su alcune intuizioni del grande scrittore e la realtà attuale


Il dibattito organizzato dalla Fondazione Valenzi in programma sabato 28 ottobre dalle 10,30 nella Sala Litza Cittanova Valenzi al Maschio Angioino și articolerà in questo modo:

la discussione sarà introdotta e coordinata dalla geografa Lida Viganoni
accompagnata dalle letture di alcuni brani da parte dell’attore Fabio Cocifoglia;

l’aspetto letterario sarà sviluppato dal docente di letteratura italiana, Matteo PalumboModelli ed eccezioni nelle Città invisibili;

l’analisi della situazione e delle prospettive delle città dopo la grande pandemia saranno oggetto degli interventi
del geografo Rosario Sommella Dopo il lockdown: tracce di mutamento,della geografa Libera D’Alessandro “Le difficoltà di vivere le città”: possibilità e contraddizioni degli spazi urbani nel post Covid
e dell’assessore regionale all’urbanistica Bruno Discepolo “Città visibili, città future”: scenari di trasformazioni urbane e territoriali.


“Che cos’è oggi la città per noi? Penso di aver scritto qualcosa come un ultimo poema d’amore alle città, nel momento in cui diventa sempre più̀ difficile viverle come città. Forse stiamo avvicinandoci a un momento di crisi della vita urbana, e ‘Le città invisibili’ sono un sogno che nasce dalle città invivibili”. Da queste parole di Italo Calvino parte la nostra riflessione sulle città e sulle grandi aree urbane che si sono dovute cimentare di recente con la grave crisi generata dal Covid-19 che rende impellente un rapido e generale ripensamento degli spazi urbani.  Le città post Covid sono in qualche modo città invisibili perché ancora devono prendere forma.