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Venerdì 18 ottobre dalle 17 il vernissage della mostra personale “Contaminazioni” di Antonio Corbo, presso la Sala Espositiva della Fondazione Valenzi, al Maschio Angioino, Napoli.

La mostra, organizzata dall’Associazione Nartwork, offre al pubblico la visione delle più recenti opere del Maestro. L’arte matura di Antonio Corbo è un connubio armonico e dialogante fra arte pittorica e poetica, che è dimostrazione della sua completezza artistica.
Il percorso espositivo è arricchito da suoi versi poetici, che contribuiscono a completare quel fascino suggestivo che contraddistingue il suo operato.

La mostra ha ricevuto il patrocinio morale del Comune di Napoli , dell’ Università Suor Orsola Benincasa, della Fondazione Valenzi e il matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli (l Museo Madre ). La personale è a cura di Rossella Bellan Giulia Mazzilli e Antonietta Panico .

Durante il vernissage, ai saluti della prof.ssa Lucia Valenzi , Presidente della Fondazione Valenzi, seguirà un dibattito sul tema della mostra moderato dallo storico dell’arte Gianpasquale Greco . Verranno distribuiti gratuitamente agli intervenuti i cataloghi ufficiali della mostra, che saranno poi archiviati in diverse biblioteche e musei nazionali ed internazionali come la Tate Gallery di Londra. Seguirà un piccolo buffet.

L’esposizione sarà visitabile dal 18 al 29 ottobre, nei seguenti orari: 10.00 – 13.00, 15.30 – 18.30. Domenica 10.00 – 13.00. Ingresso gratuito.

Antonio Corbo è nato a Campobasso, città dove risiede ed opera. Pittore e poeta, è presente sulla scena artistica italiana già dagli anni ‘60, epoca d’esordio e momento cruciale di consacrazione all’Arte. Il suo è un linguaggio stilistico-formale libero da pressioni e contaminazioni della Post-avanguardia, un’indipendenza che traduce anche sul piano dei contenuti, con una spiccata tendenza alla sperimentazione e alla ricerca. In un primo momento, tematiche storico-politiche e sociali vengono espresse con una pittura espressivo-emotiva che costruisce la composizione attraverso gesti incisivi. L’inversione di tendenza, operata negli anni ’80 e ’90, lo porta a sperimentare il paesaggio e il nudo. Transavanguardia e Post-moderno sono un costante punto di riferimento nella sua ricerca. Negli anni duemila opera una sintesi figurativa, estromettendo la forma dalla realtà fisica ed approdando ad un’astrazione decontestualizzante. L’essenza più intima del reale è indagata attraverso sperimentazioni materiche e gestuali. L’interesse per la natura volge alla visione di mondi sconosciuti, lontanissimi: il Big Bang e le teorie del cosmo diventano protagonisti di un percorso espositivo che l’artista conduce con successo. Corbo immagina forme di vita primordiali, spazi cosmici e siderali tradotti in lavori carichi di materia che guidano l’osservatore oltre la percezione bi-dimensionale. L’intreccio tra pittura e poesia diventa il filo conduttore in molte mostre degli anni duemila in omaggio alla collateralità di queste due arti che, con fruttuosi scambi, l’autore fa dialogare tra loro.