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La sessione è stata presieduta dalla Direttrice del Polo Museale della Campania Mariella Utili accompagnata dalla Presidente della Fondazione Lucia Valenzi.
Il panel era così composto: il gallerista d’arte Alfonso Artiaco, l’ex funzionario della Soprintendenza alle Belle Arti di Napoli Ugo Carughi, il direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli Giuseppe Gaeta, l’ex direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli Mauro Giancaspro, la manager culturale Rosita Marchese.
Dopo lunga e approfondita discussione iniziata con gli spunti di riflessione offerti da Mariella Utili, il gruppo di lavoro ha formulato le seguenti proposte circa la politica culturale di Napoli che si riportano sinteticamente di seguito.
Partendo dalla considerazione che la Città abbia tutte le capacità sia di produrre che di fruire di arte e cultura e che questo sia lo strumento privilegiato per una proiezione internazionale di Napoli, gli esperti hanno convenuto fortemente che il prossimo sindaco e la sua Amministrazione debbano farsi promotori attivi e attenti di un metodo di coordinamento concreto e continuativo tra istituzioni locali e nazionali, tra le forze pubbliche e private e non ultimo tra centro e periferia del vasto territorio cittadino utile a fare sistema. La capacità di programmazione e di collaborazione in grandi reti rispetto alla filiera del panorama culturale e turistico napoletano è stata intesa al di là della retorica, ma anzi come unità degli attori in campo in fatto di ascolto, concertazione, proposta e dunque soprattutto di azione condivisa per guardare e affrontare le potenzialità degli attrattori culturali nel loro insieme, in un’ottica che renda possibile la loro produttività e il loro richiamo duraturo, superando le politiche degli eventi sensazionalistici e one spot; politiche queste ultime che, si è ravvisato, sembrano affliggere, in un orizzonte emergenziale e discontinuo, la programmazione in materia da parte degli organi di governo locale.
Collegato a tale comune sentire, il focus group ha fatto emergere la necessità di chiedere al Comune di provare a intraprendere una prospettiva di visione ambiziosa, complessiva e ad ampio arco temporale della gestione, in particolare, degli spazi culturali della Città pervenendo a una piena riqualificazione e riprogettazione, prima ancora che materiale degli stessi, della loro identità editoriale, riconoscibilità dentro e fuori i confini napoletani e piena apertura alla fruizione dei pubblici senza provocare sovrapposizioni di idee e mission nocive per un sistema vincente e variegato. Ad esempio un primo passo in questo senso potrebbe essere anche la semplice diffusione e il coordinamento tra gli addetti ai lavori delle informazioni sulle iniziative culturali esistenti.
Per quanto riguarda specificatamente il tema dell’attrazione e accrescimento degli indispensabili fondi economici per gestire armoniosamente il patrimonio artistico, paesaggistico e immateriale, gli esperti, nel raccomandare un utilizzo oculato delle risorse ad oggi disponibili e rintracciabili anche in ambito europeo, propongono di valutare un sistema premiale strettamente legato alla qualità dei progetti in ambito culturale che solo grandi reti possono proporre e condurre. Il gruppo di studio sostiene strenuamente infatti l’idea che una Amministrazione comunale debba avere anche il coraggio di fare selezione attenta nel mare magnum della cultura, se infatti fare cultura è da sempre fattore di unità e crescita di una comunità, non di meno si deve forzatamente perdurare in un orizzonte di approssimazione collettiva e/o di interventi a pioggia.
In ultimo è emersa l’attenzione di guardare alla tutela e programmazione del bene culturale come elemento centrale per la rinascita del tessuto urbano e fonte primaria di socialità. Questo spunto è stato nello specifico declinato toccando più da vicino casi concreti quali: il Centro Storico, Piazza Plebiscito, Palazzo Reale, l’Albergo dei Poveri, Lungomare e Galleria Principe di Napoli e non ultimo il futuro parco archeologico di Piazza Municipio collegato alla linea 1 della Metropolitana.
Sul nostro canale youtube è possibile ascoltare l’audio dell’incontro
Leggete qui una relazione sintetica