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Lunedì 22 aprile alle 10 presso la sede della Fondazione, al Maschio Angioino, è stato presentato insieme alle giornaliste Titti Marrone, Armida Parisi e Eleonora Puntillo, e ad alcune delle autrici, tra cui Marina Guardati Rosa Pignanelli e Antonella Cilento, “Qualcosa su mia madre” a cura di Lucia Valenzi, con prefazione di Clio Napolitano,

Il testo, corredato di galleria fotografica, ripercorre la vita di Litza Cittanova Valenzi nei ricordi della figlia Lucia, di Lina Porcaro, Marina Guardati e Rossella Pignanelli.
La pubblicazione ripercorrere, attraverso la biografia di una donna che ha vissuto in prima persona l’oppressione nazifascista prima e l’impegno politico e sociale poi, in una visione diversa, una parte importante della storia soprattutto di Napoli dagli anni ’40 in poi.

Nel corso dell’incontro è stato proiettato il docufilm prodotto dalla Fondazione Chiaromonte “Gli occhi più azzurri. Una storia di popolo” di Simona Cappiello sulle storie dei tanti bambini del Mezzogiorno assistiti contro fame e malattie dalle famiglie contadine del Centro-Nord nel secondo dopoguerra, grazie all’attività dei Comitati per la salvezza dei bambini. Proprio nel Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli operò per molti anni Litza Cittanova.

Dalla quarta di copertina:
“Avevamo accolto Litza con cordiale sufficienza, perché ci era parsa troppo fragile per la realtà napoletana del dopoguerra, ne scoprivamo ora la combattività e la scuola del Partito Comunista Francese” (Gaetano Macchiaroli)

“Litza nella sua apparente vaghezza era una persona di grande qualità e finezza intellettuale” (Clio Napolitano)

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